Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata in Redazione a firma della Presidenza Nazionale dei “Sovranisti per l’Italia e le Libertà”.
«Chi fa politica a livello nazionale è obbligato a scontrarsi con i cittadini di fazioni diverse, spesso ci si imbatte a contrastare argomenti che spesso sono correlati da frasi offensive al limite della sopportazione ma, scontrarsi con un primo cittadino (sindaco) che espone il suo “sarcasmo” verso dei commenti espressi sulle piattaforme social da un Presidente di Partito dove la “velatura dell’offesa viene nascosta da frasi ironiche, ha dell’incredibile, non te l’aspetti!
È assurdo pensare solo per un attimo che un Presidente non possa conoscere cosa significa, quali sono le difficoltà che si incontrano, quali sono le priorità che prevede l’applicazione della sicurezza all’interno di una città, seguendo il TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza).
È ciò che è successo qualche giorno fa a San Giovanni Rotondo tra il nostro Presidente, Saverio Siorini (nella foto-copertina) ed il sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla.
Spesso ci chiediamo chi è il primo responsabile della sicurezza all’interno della nostra città, spesso ci domandiamo perché, in comuni piccoli, non ci sia un’adeguata applicazione del sistema sicurezza, spesso ci chiediamo “cos’è il TULPS?” (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza).
Domande frequenti che sorgono spontaneamente tra noi cittadini e, in modo disordinato, spesso si punta il dito verso il primo cittadino, ovvero il sindaco.
Orbene, a quanto pare il sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla, non è propenso ad accettare che la prima responsabilità della sicurezza sulla città è sua, visto che nei Comuni dove non esiste un ufficio di pubblica sicurezza, è autorità locale il sindaco o chi ne fa le veci.
Incomincia così l’increscioso e arrogante diverbio avuto tra il sindaco, Michele Merla e il (nostro) Presidente dei “Sovranisti per l’Italia e le Libertà” Saverio Siorini avvenuto all’interno dei corridoi del Palazzo di Città di San Giovanni Rotondo in presenza di testimoni, tra cui l’assessore Gennaro Tedesco che, con una frase esclamativa “qui accettiamo tutti”, risponde alla domanda ironica del sindaco Merla, un modo offensivo per difendere la loro ideologia politica di appartenenza (cercando di scalfire la nostra di appartenenza).
Il Sindaco si è lasciato andare a frasi sconvenevoli, verso il Presidente, in riferimento a dei commenti posti in riguardo ai famosi e ripetuti attacchi, susseguitesi, agli sportelli postali e bancari, in breve tempo, all’interno della sua città, San Marco in Lamis.
A suo dire, il Presidente Siorini non può mettere il naso in quelle che sono le criticità della città che il sindaco Merla amministra, non capisce nulla di sicurezza, non è conoscitore dell’ottimo operato dei Carabinieri, non conosce le svariate problematiche che la città deve affrontare tutti i giorni ed altro (l’elenco è lungo).
Suvvia, sindaco Merla (in forza al Pd che ha ottenuto per la seconda volta il mandato grazie ai grossi consensi avuti da candidati che poi l’hanno abbandonato e chissà perché), Lei conosce bene Siorini, conosce bene la sua preparazione e la conoscenza di argomenti che, probabilmente, Lei non ha mai trattato, sa benissimo che tanti cittadini, in particolar modo giovani, sono stanchi della sua esasperata incapacità, sa benissimo che allevatori e agricoltori hanno sperato in un suo intervento contro la direzione del Parco Nazionale del Gargano per i continui attacchi da fauna selvatica, sa benissimo che i tanti amici di Siorini, provenienti dalla sua città, continuano in modo permanente, a chiedergli di poter intervenire sulla sicurezza della Statale 272 che collega San Marco in Lamis con San Giovanni Rotondo per la costante presenza di cinghiali, sa benissimo che Siorini in virtù del ruolo che ha politicamente, a livello nazionale, è conoscitore di tematiche care ai cittadini, figuriamoci di una città che dista pochissimi chilometri.
Sa benissimo che quel ruolo, che attualmente copre è come un “cappotto di classe” indossato con superficialità e poca eleganza. Ma non sarò io a garantire una giustizia prossima ma gli stessi cittadini nella scelta dei prossimi amministratori, chiude il nostro Presidente Siorini con tanto di sorriso».