Lettera a ragazzi e famiglie sull’ora di religione: «Scelta da non prendere sottogamba»

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Sono un educatore di un gruppo giovanissimi di Azione Cattolica di San Marco in Lamis (FG), in questo momento vorrei fare appello ai nostri ragazzi e famiglie di non prendere sottogamba la scelta dell’ora di religione che sono chiamati a fare all’iscrizione per il nuovo anno.

Non è un’ora aggiuntiva di catechismo, tra l’altro nemmeno il nostro incontro settimanale lo è, ma una scelta di campo che qualifica il nostro essere italiani e di avere la cultura impregnata con le radici cristiane. Una scelta qualificante che non serve per dare delle ore di lezioni a non far perdere le cattedre o addirittura di dare opportunità di lavoro.

È una “preziosa opportunità formativa” in cui possiamo leggere la storia e gli avvenimenti che stanno accadendo con l’occhio del cristiano. Il docente di religione diventa un ponte tra la scuola e il mondo reale dei nostri ragazzi partendo non solo dalle conoscenze didattiche, ma dal rapporto tra adulti e giovani, che diventa dialogo per instaurare le proprie competenze e conoscenze.

Il mondo della scuola è il campo dove i nostri giovani vivono e si formano come adulti del domani. Per questo motivo anche la nostra scelta di gruppo di avviare un gruppo MSAC, movimento studenti di AC, è un’opzione fondamentale che ci aiuta a stare nella scuola, a vivere con gli studenti, con passione educativa. La scelta dell’ora di religione dice il nostro sì per una scuola libera, non confessionale, che guarda a tutti.

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