San Marco in Lamis, arrestato piromane seriale di auto

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RUBANO

I Carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis hanno arrestato in flagranza di reato un 53enne del luogo, che in quella piazza Gramsci, utilizzando liquido infiammabile, avrebbe dato alle fiamme una Opel Astra SW parcheggiata sulla pubblica via, danneggiandone solo la parte anteriore grazie all’intervento dei proprietari, che sono riusciti ad estinguere subito il fuoco dopo essersi accorti del principio d’incendio. 

I militari dell’Arma, mentre erano impegnati in un servizio di controllo del territorio, sono prontamente intervenuti sul posto dopo essere stati allertati da una chiamata all’utenza di emergenza 112, riuscendo a localizzare non lontano dal rogo l’uomo, che travisato da un cappuccio, alla vista della pattuglia, ha tentato una breve fuga prima di essere bloccato e arrestato. 

I successivi accertamenti hanno consentito ai Carabinieri di raccogliere elementi gravemente indizianti nei confronti dell’indagato, sospettato di avere tentato, il giorno precedente, di incendiare con le medesime modalità un’altra autovettura dello stesso modello (Opel Astra sw), parcheggiata in via Addolorata di San Marco in Lamis.

Le fiamme, spente anche in quella occasione dai proprietari del veicolo che si erano accorti del principio di incendio, avevano danneggiato solo la parte anteriore destra dell’autovettura.

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono tese anche ad accertare il coinvolgimento dell’uomo in un episodio accaduto il precedente 30 dicembre 2023, allorquando, tra via Addolorata e corso Giannone di quel comune, erano stati dati alle fiamme, sempre con l’utilizzo di liquido infiammabile, i portoni di due abitazioni, che avevano riportato lievi danni.

Alla base del gesto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, vi sarebbero dissidi di natura personale.   

L’arrestato, tradotto presso la casa circondariale di Foggia, in seguito all’udienza di convalida è stato destinatario dell’obbligo di dimora in un comune del nord Italia.

Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e l’indagato, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, non può essere considerato colpevole fino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

 

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